6 Ott 2010 |
Durante qualche esperimento su una macchina virtuale, dopo aver “giocando” un po’ con il bootloader grazie al programmino “EasyBCD”, al riavvio è comparso (vedi anche figura seguente):
"Windows failed to start. A recent hardware or software change might be the
cause. To fix the problem:
1. Insert your Windows installation disc and restart the computer.
2. Choose your language settings, and click "Next."
3. Click "Repair your computer."
If you do not have this disc, contact your system administrator or computer
manifacturer for assistance.
File: \Boot\BCD
Status: 0xc0000098
Info: The Windows Boot Configuration Data file does not contatain a valid
OS entry.
Quello che segue è una descrizione di come ho risolto io il problema.
!! Attenzione !! Seguite questi passi solo se sapete cosa state facendo. Non mi assumo nessuna responsabilità se causate danni sui sistemi a cui state lavorando.
- Procuratevi un dvd di Windows 7 (se invece avete avuto il problema su Windows Vista, usate il relativo dvd).
- Inseritelo e avviate il pc effettuando il boot da dvd (se non si avvia, dovrete andare sul bios a modificare l’ordine di boot… mettete il lettore dvd come primo della lista).
- Una volta avviato Windows 7, comparirà:
- Premete “Avanti” e vi troverete di fronte:
- Premete su “Ripristina il computer” e arrivate alle opzioni di ripristino:
- A questo punto ho semplicemente premuto su “Ripristina e riavvia” e, al riavvio…
…è ricomparso il menu di boot. :)
Premendo la voce “Windows 7”, si è avviato normalmente il sistema.
- Una volta ripristinato Windows 7, con il programma EasyBCD ho potuto ripristinare anche il boot di Windows XP che non funzionava più. Ho aggiunto una nuova entry Windows XP, selezionando l’opzione “Automatically detect correct drive” e premendo poi su “Add entry” (vedi figura seguente):
6 Ott 2010 |
Chiunque volesse convertire una macchina fisica (sia un sistema locale che remoto) in virtuale può provare a utilizzare VMware vCenter Converter, disponibile gratuitamente (occorre solo registrarsi):
VMware vCenter Converter
Sistema e software che ho usato per questo test:
- Windows 7
- VMware vCenter Converter 4.3
- VMware Server 2.0.2 (potete usare anche VMware Player per aprire la macchina virtuale)
Sistema da convertire:
- Windows XP (potete applicare questa procedura anche ad altri sistemi operativi).
N.B.: il test è stato svolto in un PC contenente 3 partizioni: Windows XP, Windows Vista e Windows 7; il programma è stato installato su Windows 7 ma si può mettere tranquillamente sullo stesso Windows XP da convertire, quindi seguite tranquillamente i passi che descriverò di seguito. E’ indispensabile utilizzare una cartella di destinazione che non risieda sulla stessa partizione del sistema che volete convertire, quindi usare un’altra partizione, un disco esterno, un disco remoto,…
Passi svolti:
- Operazione preliminare: se si dovrà convertire una macchina fisica Windows XP, inserire il CD di Windows XP. Aprire (con 7-Zip, WinZip o WinRar) il file “G:\SUPPORT\TOOLS\DEPLOY.CAB” (al posto di G:, mettere la lettera relativa al cd-rom). Estrarre il contenuto di quel file nella cartella “C:\ProgramData\VMware\VMware vCenter Converter Standalone\sysprep\xp”. Questo path è valido su Windows 7; se state installando da Windows XP, il percorso sarà: C:\Documents and Settings\All Users\Dati applicazioni\VMware\VMware vCenter Converter Standalone\sysprep\xp”).
- Installare VMware Converter. L’installazione è molto semplice… quando chiesto, scegliere “Local installation” se si vuole convertire un sistema locale, altrimenti selezionare “Client-Server installation (advanced)”. I passi che seguono, descriveranno il primo caso.
- Aprire VMware Converter (o premere direttamente “launch” al termine dell’installazione). !! Attenzione !! Se state utilizzando Windows 7 (o Windows Vista), dovete eseguire VMware Converter con i diritti di amministrazione (quindi: tasto destro sull’icona di VMware Converter e click su “Esegui come amministratore”). Se state usando Windows XP, se non erro, occorre essere amministratori.
- Premere il tasto “Convert Machine” in alto a sinistra.
- In “Select source type”, selezionare “Powered-on machine”, specificare “This local machine” e premere “Next >”.
- In “Select destination type”, selezionare “VMware Workstation or other VMware virtual machine”; in “Select VMware product” selezionare “VMware Server 2.x” (selezionare “VMware Player” se volete utilizzarlo al posto della versione server). Dare poi un nome alla macchina virtuale che andrete a creare e selezionate una cartella di destinazione. Premere “Next >”.
- Ora si aprirà la finestra delle opzioni.
- Cliccare su “Data to copy” per andare a selezionare la/le partizione/i da convertire. Il warning che viene visualizzato (che avverte che la destinazione non ha abbastanza spazio per contenere la macchina virtuale) scomparirà non appena si andranno a togliere le partizioni che non servono. Togliere tutte le partizioni/dischi che non si vogliono copiare.
N.B.: purtroppo, nel mio caso, essendo un sistema multi-boot, il programma mi costringe a mantenere anche la partizione di boot, ovvero Windows 7 (C:). Per questo motivo, per ridurre al massimo lo spazio occupato da quest’ultima, invece di “Maintain size” ho selezionato “Min size”. Se voi avete solo la partizione di Windows XP, selezionate solo quella (o solo i dischi/le partizioni che vi interessa convertire).
- Dalla colonna “Current settings”, cliccare su “Devices” e impostare la memoria ad un valore desiderato. Io ho seguito il suggerimento che mi veniva indicato dalla freccia verde e ho impostato la RAM a 1024 MB. Se avete a disposizione poca RAM, impostate questo valore al minimo (indicato dalla freccia gialla) o sui 512 MB. Da questa schermata è possibile anche impostare il numero di processori da dedicare alla macchina virtuale e il tipo di controller. Io ho lasciato i valori di default.
- Dalla colonna “Current settings”, cliccare su “Networks”. Io ho ridotto il numero di “Network adapters” da 6 a 1. Se ve ne servono di più o se non sapete cosa fare, lasciate il valore preimpostato; al massimo si possono sempre togliere dopo se non li usate.
- A questo punto, dalla colonna “Current settings”, cliccare su “Services”. Potete mettere mano ai servizi che volete avviare o fermare o lasciare in manuale… In questa guida di base, non aggiungo dettagli a riguardo. Se siete utenti non esperti, lasciate tutto com’è.
- Passare ad “Advanced options”. Io ho voluto aggiungere l’opzione riguardante l’installazione dei VMware Tools sulla macchina virtuale che verrà creata, ma potete anche lasciare stare e lasciare tutto com’è.
- Anche nel menu “Throttling” lasciare tutto com’è.
- Premere “Next >” e vedrete un riassunto.
- Premere “Finish” per avviare la conversione.
- La conversione di circa 73 GB di macchina fisica, è durata 44 minuti (sto usando un Core 2 Duo 2.4 GHz e dischi SataII 10000 rpm). Alla fine del processo, potrete ora aprire la macchina virtuale con VMware Server (o VMware Player).
!! ATTENZIONE !! FATE UNA COPIA DI BACKUP DELLA MACCHINA FISICA ED ASSICURATEVI CHE TUTTO FUNZIONI NELLA NUOVA MACCHINA VIRTUALE PRIMA DI EFFETTUARE CANCELLAZIONI!! NON MI ASSUMO NESSUNA RESPONSABILITA’ IN CASO DI PERDITE DI DATI/SISTEMI O ALTRI TIPI DI DANNI.
Note post-installazione
- Appena avviata la macchina virtuale Windows XP, poiché rileva un cambiamento corposo di hardware, vi comparirà il messaggio per l’attivazione della copia di Windows. Attivatela entro 3 giorni.
- Il primo avvio di Windows XP (e anche di Windows 7) sarà un po’ lungo perché il sistema effettua la rilevazione e l’installazione del nuovo hardware (virtuale). Sarà richiesto un riavvio.
- Se il sistema su cui state eseguendo la macchina virtuale ha lo stesso nome e IP della macchina virtuale, dovrete cambiarli (altrimenti rileverà un nome duplicato nella rete e anche un IP duplicato).
N.B.: Come già accennato sopra, io ho fatto le mie prove in un sistema multi-boot su cui sono installati Windows XP, Vista e 7. Il boot era gestito dal programma EasyBCD installato su Windows 7 e il mio obiettivo era quello di convertire solo la partizione Windows XP.
Problema riscontrato: ho provato a installare il programma VMware Converter sui tre i sistemi operativi (uno alla volta) e in tutti i casi ho notato che nelle opzioni di conversione mi obbligava a mantenere, oltre alla partizione Windows XP selezionata da me, anche la partizione preposta alla gestione del boot: Windows 7. Il risultato è stato un nuovo sistema virtuale contenente tutti e due i sistemi operativi e il conseguente utilizzo di molto più spazio.
Per togliere la partizione di Windows 7 che non mi serviva, ho semplicemente cancellato la partizione (da Gestione disco: Start -> Esegui: compmgmt.msc), ho espanso la partizione di Windows XP in modo che occupasse tutto lo spazio libero e ho ripristinato il bootloader di Windows XP. Però questa soluzione non comporta l’utilizzo di meno spazio sul disco fisso (beh, si, potrei diminuire lo spazio occupato dalla macchina virtuale), quindi sto cercando altre soluzioni… Chinque avesse qualche novità, non esiti a scrivermi un commento.
Una possibile alternativa per la conversione di partizioni: Disk2vhd
Ho voluto provare un altro software (che fa parte della Sysinternals Suite di Microsoft), Disk2vhd, per provare a risolvere il problema sopra descritto e, quindi, per convertire la singola partizione. Ho notato che questo programma permette di selezionare solo la partizione di Windows XP e di creare un file .vhd.
Problema riscontrato: ho visto che VMware Converter non è in grado di convertire i file *.vhd in qualcosa da lui riconoscibile.
Possibili soluzioni:
- cercare un convertitore “vhd to vmdk” (non ho ancora avuto tempo di provare qualche software)
- usare il programma gratuito VirtualBox che è in grado di gestire i file .vhd.
- su Windows 7 ho visto che è stata aggiunta un’interessante funzionalità che permette sia di aprire i file .vhd, sia di effettuare il boot con essi (quest’ultima non l’ho mai provata). Per aprirli, basta:
- Tasto destro su “Computer” -> Gestione (oppure: Logo di Windows -> Cerca: compmgmt.msc).
- Nella finestra che si apre (Gestione Computer), andare su “Gestione disco”. Poi tasto destro sempre su “Gestione disco” -> Collega file VHD
- In questa finestra scegliere il file .vhd creato con Disk2vhd premendo “Sfoglia…”
- Premere OK.
- Ora, su Gestione disco vedrete l’elenco dei dischi e anche quello nuovo. Se lo vedete Offline, occorrerà semplicemente metterlo Online: tasto destro sul nuovo disco (di colore azzurro) -> Online.N.B.: non appena ho collegato il file, mi sono comparse due finestre di avvertimento che mi suggerivano di formattare le unità I: e H:Infatti, come si può vedere dalla figura, non mi viene rilevato una sola partizione (quella di Windows XP), ma le tre originali. Le due che mi chiede di formattare non sono inizializzate. Se le formatto, mi crea due nuove unità che posso utilizzare. Se le uso, la dimensione del file .vhd crescerà. Ho provato anche a eliminarle e ad espandere poi il disco “J:” e ha funzionato senza problemi. In questo caso, il lato positivo è che la dimensione del file .vhd aumenta soltanto se viene riempito.
- A questo punto potrete accedere normalmente alla nuova unità “virtuale”.
N.B.: Ho trovato un programma per Windows 7 che aggiunge due voci (Attach e Detach) nel menu contestuale in modo da “montare” e “smontare” velocemente i file .vhd.
Per ulteriori informazioni vi rimando al sito ufficiale:
VHD Attach
http://technet.microsoft.com/it-it/sysinternals/ee656415%28en-us%29.aspx