29 Nov 2023 |
Se cercate il miglior robot aspirapolvere e lavapavimenti siete nel posto giusto! Dopo tantissime ricerche, letture di recensioni, visione di comparative e test online,… ho scelto il mio robot che aspira e lava! Secondo me il migliore!
Scriverò qui di seguito i punti che me l’hanno fatto scegliere e gli unici due punti che mi hanno fatto storcere il naso.
Miglior robot aspirapolvere e lavapavimenti
Secondo me, è lui il migliore: DREAME L20 ULTRA (e se volete c’è anche la versione completa con tanti accessori aggiuntivi).
Pro
- Il grande motivo che me l’ha fatto scegliere: pulisce i bordi! Grazie ad un braccio che si estende, il mocio lava anche i bordi. In quasi tutti gli altri robot che ho visto (a parte un altro sempre della dreame), anche quelli quadrati, i moci sono fissi e/o lasciano sempre uno spazio non pulito lungo i bordi!
- La base è completamente automatica! Auto-svuotamento, auto-pulizia, auto-asciugatura dei moci, auto-aggiunta del detergente!! E c’è anche il kit (io non ce l’ho) per collegarlo all’impianto dell’acqua di casa!
- Aspirazione eccezionale (7000 Pa).
- Rimozione/sollevamento dei moci quando serve.
- Garanzia di 3 anni.
Contro
- Non è economico! Beh, è il top di gamma e si fa pagare! In questi giorni lo vedo a 1190 €, ma in tempo di sconti è arrivato a 999 €.
- Occupa molto spazio, quindi assicuratevi di averne abbastanza. Le misure che leggo in questo momento su Amazon sono: 50 x 50 x 28 cm.
Alternative
- Una validissima alternativa meno costosa (che tra l’altro sarebbe stata la mia seconda scelta!!) è il Dreame L10s Ultra (899 € circa), che, grazie all’ultimo aggiornamento, riesce anche a pulire i bordi con una rotazione del “di dietro”!! :) Molto più compatto rispetto l’L20 Ultra, ma con qualcosina in meno. Per chi non ha budget (o spazio) per il top di gamma, questa è sicuramente la scelta da fare!
Note finali
Si lo so, il tema non c’entra niente con la fotografia o con l’informatica (in realtà, volendo, tocca entrambi gli argomenti), ma il mio “nerdismo” è venuto fuori… :)
19 Nov 2023 |
Cercate le migliori luci di Natale smart? Dopo aver letto tante recensioni e pareri, ecco quelle che sceglierei io!
Lo ammetto, questo articolo non è farina del mio sacco, ma nasce dopo aver visto il video delle luci di Natale smart scelte da un mio collega.
Eccole qui, sono le Twinkly Strings (disponibili in diverse varianti e lunghezze).
Di seguito elenco le principali caratteristiche, e quindi i motivi per cui le sceglierei per me:
- Si possono usare sia per decorare l’albero che come luci d’atmosfera nelle camere.
- Si sincronizzano con la musica
- Si possono creare effetti visivi disegnando virtualmente gli effetti con il dito.
- Perfetto per creatori di contenuti, giocatori e streamer.
- Sono impermeabili, quindi utilizzabili sia all’interno che all’esterno.
- Sono compatibili con gli assistenti vocali Amazon Alexa, Google Assistant e Apple HomeKit.
Unica nota dolente è il prezzo, non sono proprio economicissime…
2 Nov 2023 |
Se cercate il miglior kit per la pulizia del vostro sensore full frame siete nel posto giusto!
Una doverosa premessa: non mi assumo la responsabilità in caso di danni al vostro sensore o alla vostra fotocamera. Se decidete di procedere in autonomia con la pulizia del sensore, lo fate a vostro rischio e pericolo! Se non siete sicuri o se avete qualche dubbio, rivolgetevi a un centro specializzato!
Detto questo, vi confesso che io ho sempre fatto in autonomia la pulizia del sensore, ovviamente prestando l’assoluta attenzione a tutto quello che stavo facendo.
Metterò qui di seguito:
- Il materiale per pulire la fotocamera e il sensore.
- I passi che svolgo per pulire il sensore.
- Il metodo per verificare se il sensore è ancora sporco.
Materiale utilizzato (il miglior kit di pulizia del sensore, secondo me)
Ecco qui di seguito il miglior kit di pulizia del sensore, secondo me:
Ho scelto tutti prodotti K&F Concept non perché io sia affiliato con loro ma perché la reputo un’azienda che fa prodotti molto validi (come filtri, adattatori, zaini e altri accessori) e, anche in questo caso, valutati molto bene.
Ho visto che hanno un nuovo prodotto che fa da penna/pennellino da una parte e da tampone dall’altra:
https://amzn.to/3SHfZ8n. Personalmente credo che, pur essendo valutato molto bene, usare lo stesso strumento per spolverare e poi per pulire il sensore potrebbe essere veicolo di polvere (il pennellino, anche se chiuso, sarebbe sulla parte alta della “penna” mentre si usa il tampone).
Passi che svolgo per la pulizia del sensore
Come pulisco il sensore della mia mirrorless:
- Pulisco l’esterno della fotocamera e dell’obiettivo utilizzando prima il pennellino e poi la pompetta. Lo faccio in un luogo differente da quello in cui poi pulirò il sensore (questo per non rischiare di rilasciare polvere nel luogo in cui opererò successivamente). N.B.: questa non dovrà essere una pulizia accurata, mi serve solo per rimuovere polvere o sporcizia che potrebbe andare sul sensore maneggiando la fotocamera durante le fasi di pulizia.
- Mi assicuro che il luogo e il ripiano in cui sto operando sia il più possibile esente da polvere.
- Uso la funzione di autopulizia della fotocamera (quella che fa vibrare il sensore): ci provo sempre, ma, purtroppo, il 100% delle volte non ha mai tolto niente, nemmeno la polvere apparentemente più semplice da rimuovere. Lo faccio sempre nella speranza che qualcosa prima o poi cambi, ma è sempre stato inutile.
Verifico tramite la procedura descritta sotto la presenza/assenza di sporcizia. Nel caso, proseguire con gli altri punti (io proseguo sempre).
- Alcuni modelli di fotocamere non hanno subito il sensore in vista, per questo motivo bisogna attivare una funzione della fotocamera che permette di esporre il sensore.
- Tenendo la fotocamera rivolta verso il basso, posso rimuovere l’obiettivo.
- Soffio, con la pompetta, sul sensore accuratamente e molte volte (una decina). Attenzione: non farlo MAI con la bocca e MAI con l’aria compressa!
Verifico sempre tramite la procedura descritta sotto la presenza/assenza di sporcizia. Nel caso, proseguire con la lettura.
- (Opzionale) Se la tua fotocamera necessita di restare accesa durante la procedura di pulizia del sensore, disabilita la stabilizzazione del sensore e assicurati che la batteria sia carica.
- A questo punto, rivolgo il sensore verso l’alto (in questo caso devo guardare quello che faccio), prendo un tampone (vedi il kit descritto nel paragrafo precedente) facendo attenzione a non toccare la parte bianca con le mani, e faccio prima una passata (una leggera pressione, non premete troppo!) sul sensore partendo dal bordo sinistro a quello destro, inclinando il manico verso destra, e poi una seconda passata sul sensore partendo dal bordo destro a quello sinistro, inclinando il manico verso sinistra.
Due note a riguardo:
- Probabilmente noterete che il tampone è leggermente più piccolo del sensore, per questo motivo do la prima passata “costeggiando” il bordo inferiore del sensore e la seconda passata “costeggiando” il bordo superiore.
- C’è chi sostiene che la seconda passata potrebbe riportare la polvere (portata precedentemente da sinistra a destra) nuovamente verso l’interno. Per questo motivo danno due passate da sinistra a destra girando però il tampone per utilizzare l’altro profilo. Personalmente non ho riscontrato problemi con entrambe le soluzioni. Vi direi di fare come preferite.
- Verifico ancora tramite la procedura descritta sotto la presenza/assenza di sporcizia. Nel caso, proseguire con gli altri punti (io proseguo sempre).
- (Il passo a cui bisogna prestare più attenzione) Solitamente non mi è servito proseguire, ma ecco anche l’ultimo punto che è fondamentalmente il passo precedente ma da effettuare con un NUOVO tampone (non si usa due volte lo stesso tampone!) a cui si applicano due gocce del liquido di pulizia; devono essere due gocce totali (non un litro!), messe ad es. a circa un terzo e due terzi della lunghezza del bordo del tampone, per fare espandere uniformemente il liquido. Attenzione: non mettere il liquido direttamente sul sensore!!
Solo se si notano degli aloni o delle striature, ripetere il processo dopo qualche minuto, con meno liquido.
Metodo per verificare se il sensore è sporco
- Utilizzo un obiettivo intorno ai 24-30mm
- Metto sul computer un’immagine totalmente bianca o utilizzo una parete bianca o il cielo che userete come soggetto della fotografia.
- Imposto un diaframma molto chiuso (es. f/11 – f/16 – f/22)
- Imposto ISO 100
- Metto fuori fuoco (ad es. a infinito)
- Aggiusto i tempi in modo che l’immagine sia chiara ma non bruciata. L’ideale è usare un tempo abbastanza lungo (es. intorno a 1 secondo)
- Disabilito la stabilizzazione
- Inquadro il PC o il muro
- Muovo leggermente la camera quando scatto per localizzare ancora meglio la sporcizia
- Verifico sulla fotografia (meglio se usando il PC) se sono presenti macchie o linee causate da polvere o aloni.
Link
18 Ott 2023 |
State cercando le migliori tavolette grafiche per fotoritocco? Di seguito una selezione divisa per fascia di prezzo!
Da quello che ho visto durante le mie ricerche, le Wacom sono veramente affidabili ed è per questo che ho scelto di stare su questa marca (non mi pagano per scriverlo) :)
14 Ott 2023 |
Ho appena comprato il libro di Gabriele Basilico, Milano, e sono rimasto folgorato già nelle prime pagine dalla lettera che ha scritto. La riporto di seguito per stuzzicare in voi un po’ di curiosità, per farvi capire anche il calibro delle fotografie contenute nel libro…
“LETTERA ALLA MIA CITTÀ”, Gabriele Basilico
lo vivo in questa città.
Amo questa città come si può amare qualcuno a cui ci lega un vecchio rapporto di familiarità e di amicizia. È la città nella quale sono cresciuto. Ha dato forma anche alle mie passioni, alle mie speranze, alle mie angosce.
Ammiro le parti belle e le parti misere del suo corpo, dai quartieri alle case, ai muri, ai selciati.
Ha una sua bellezza e una sua bruttezza, esterne, misurabili, che sono l’incarnazione della sua storia, che si esprimono nei suoi caratteri fisici e che acquistano maggiore senso nel confronto con altre città.
Questa città è simile a un essere vivente, è un organismo che respira e si dilata sopra di noi, attorno a noi, come un mantello protettivo che ci avvolge e ci confonde nello stesso tempo.
Negli anni è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire. Un porto, cioè un luogo fermo, stabile, dove accumulare reperti e impressioni di luoghi lontani.
Immagini che si depositano nella memoria, come una sostanza che la città sa far propria e trattenere, ma che sa restituire metabolizzata in altre immagini, ricomponendo presente e passato, vicino e lontano, a piacimento, secondo le pulsazioni del cuore.
Questa città mi appartiene e io le appartengo, quasi fossi un frammento fluttuante nel suo immenso corpo.
Mi ossessiona un bisogno costante di conoscenza della sua fisicità, un bisogno di rileggerne di nuovo i tratti, le parti nascoste ma anche i luoghi noti e le sembianze più conosciute.
Tra noi c’è un varco aperto che permette uno scambio continuo di percezioni e un punto di vista speciale.
Talvolta ho l’impressione che si manifesti in modo più nitido, all’improvviso dinanzi agli occhi, che mi informi del suo ingombro, della sua consistenza, della sua materia e della sua fisicità.
La città mi investe e mi abita.