Come dice Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Seeing):

In astronomia, con il termine seeing (dall’inglese to see = vedere) ci si riferisce a diversi fenomeni dovuti principalmente all’atmosfera terrestre che peggiorano l’immagine di oggetti astronomici, in luce ottica ed infrarosso. Le condizioni di seeing per una determinata notte e località descrivono quanto l’atmosfera terrestre perturba (a seconda della turbolenza e temperatura) l’immagine dei corpi celesti osservati.

E’ una variabile da tenere molto in considerazione quando si vogliono pianificare sessioni di astrofotografia.

Sono molto utili App sul meteo per avere un quadro generale, ma, purtroppo, ciò di cui queste non tengono conto è il Seeing locale, cioè tutto quello che succede nell’aria in prossimità del nostro dispositivo di acquisizione: correnti d’aria generate da strutture architettoniche, rilascio di calore dall’asfalto, tetti, tende, o ad esempio il mare che si raffredda dopo il tramonto produce uno scambio termico con l’atmosfera in prossimità dell’orizzonte. Per questo motivo occorre sempre verificare dal proprio strumento la presenza di tali fattori.

Voglio riportare un trucchetto (che devo ancora testare) per capire le condizioni meteo senza usare App, letto su un gruppo FB di astrofotografia:

Guardavamo le scie degli aerei di linea all’imbrunire. Se erano lunghe e persistenti, la notte prometteva bene…

In questo altro mio post trovate un elenco di App utili per l’astrofotografia (o la semplice osservazione): https://www.gabrielecaracciolo.com/?p=30864

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