Appunti di fotografia [73] – La buona fotografia secondo Michael Sweet

Cosa deve avere una fotografia per essere considerata “buona”?
Una buona fotografia deve raccontare una storia, deve parlare all’osservatore. Ho appena partecipato alla giuria di un concorso di Street Photography in Italia e, durante la selezione, ho usato il criterio di scartare le foto che entro un secondo non mi dicevano niente. In questo modo la selezione è stata molto severa. Solo in un secondo tempo ne guardavo gli aspetti più tecnici, come la composizione, la messa a fuoco, la resa dei colori, il contrasto… ma non mi dispiace se una
fotografia è fuori fuoco, l’inquadratura casuale o molto contrastata. Mi piace rompere le regole e apprezzo quest’atteggiamento anche nel lavoro degli altri. Ci sono troppe fotografie perfette, io voglio qualcosa di grintoso,
di diverso e unico: le fotografie devono dire qualcosa.

Tratto da un articolo-intervista a Michael Sweet su fotografiastore.it (rif. AG_65).

Appunti di fotografia [71] – Il proprio lavoro e la fotografia

Ovviamente è un appunto per chi non si occupa soltanto di fotografia e l’ho trovato molto interessante.

Penso che ognuna di queste attività (insegnante, scrittore e fotografo) sostenga l’altra. Non potrei essere un buon fotografo o un bravo scrittore se dovessi lavorare 40 o 50 ore alla settimana come dipendente di un’azienda. Mi ucciderebbe. Sicuramente. Mi dispiace per le persone che invece sono schiave di questo sistema economico. Perdono la loro capacità di soddisfare la creatività insita in ogni essere umano. Forse non se ne pentono nell’immediato, ma finiranno per farlo.

Tratto da un articolo-intervista a Michael Sweet preso su fotografiastore.it (rif. AG_65).