4 Mag 2024 |
La fotografia ferma il tempo, si dice. Con la sua diabolica capacità di arrestare orologi e calendari, produce un sortilegio, in cui qualcuno individua la tensione inconscia verso un’illusoria ricerca dell’immortalità.
C’è però un altro modo che la fotografia conosce per fermare il flusso del tempo: mantenere giovane chi la pratica. La fotografia è qualcosa di connesso alla curiosità, e la curiosità è a sua volta connessa alla freschezza mentale; se c’è la curiosità, dunque, anche a cent’anni si respira il profumo di giovinezza.
A ben guardare, il fotografo inossidabile è quello che passa la vita cercando di segnare il tempo, piuttosto che esserne segnato, e fermarlo è l’ultimo dei suoi pensieri.
Dal libro “DI FOTO E DI FATTO” di Leonello Bertolucci.
10 Giu 2023 |
La luce.
La scoperta di quanto sia la luce in realtà a dare il tono del ritratto. Non è l’espressione del soggetto, non è l’espressione del fotografo, ma è la luce. […]
Ricercare con la luce una certa emozione.
Se c’è una cosa da cui questi corsi (il corso che stava lanciando in quel momento) sono molto lontani, sono gli schemi luce. […] Ridurre la luce a uno schema mi sembrerebbe come ridurre l’innamoramento a uno schema. Per carità, poi si può fare tutto, però a me non piace. Mi piace stimolare in chi mi segue, a livello didattico, una curiosità e una capacità di trovare una propria…
Tratto da una diretta Instagram di Toni Thorimbert del 2.6.2023.
2 Apr 2022 |
Alla domanda:
Vorrei chiedere se a suo giudizio oggi esistono ancora spazi incontaminati per la sperimentazione?
Mario Cresci risponde:
Gli spazi ci sono se vogliamo che ci siano. Dipende da noi. Siamo noi che creiamo gli spazi, le opportunità per lavorare, per cercare, per scoprire le cose. Ci creiamo lo spazio idoneo dentro al quale sviluppiamo la nostra curiosità, la nostra capacità di connettere i vari linguaggi, di usare la fotografia, la macchina fotografica, non come strumento ma come mezzo. Dando valore al nostro pensiero, a quello che abbiamo in mente. Visualizzare i nostri pensieri.
Una tecnica, una pratica interessante che sta venendo fuori: la fotografia oggi, per esempio a livello formativo passa attraverso questa pratica: entro in un luogo, lo devo fotografare, ma non ho nessun progetto in mente. Il mio progetto nasce nel momento in cui frequento questo luogo, cerco di capire che cos’è, ci sto dentro, faccio un sopralluogo e le idee nascono frequentandolo e standoci dentro il più possibile. E’ chiaro che una persona ci può stare un’ora, un’altra una settimana. Il rapporto diretto con la realtà provoca il progetto, provoca il lavoro e questa è una situazione che, in alternativa al reportage (che si ha quando c’è un’azione esterna immanente), invece le situazioni dove non ci sono immanenze, sono situazioni nelle quali noi entriamo volutamente dentro alla loro identità.
Poi con la macchina fotografica, con il nostro sguardo cerchiamo di svelare il rapporto che si stabilisce tra noi e il soggetto.
Appunti tratti dal video FIAF “Conversazione con Mario Cresci”: https://youtu.be/6O-94XpUpuw