Appunti di fotografia [114] – Che cosa è fare post-produzione?

Qualche giorno fa mi è passato davanti un reel Instagram di Nausicaa Giulia Bianchi. Ha esposto un pensiero sulla post-produzione che è stato davvero interessante. Lo voglio riportare qui senza aggiungere altro:

Nausicaa, mostrando una foto di un paesaggio dice:

“[…] si scrive un po’ qual è la storia, a questo punto, conoscendo la propria storia, si inizia a marcare delle cose proprio sulla stampa, con un bel pennarello.
Per cui, ok, era una notte con dei pericoli? Bene, allora era una notte dove le ombre erano chiuse.
Era una notte, che ne so, d’estate? E allora ho bisogno di vedere che le foglie hanno dei piccoli punti dorati, perché è estate.
Era primavera, inizio primavera, magari era ancora freddo? E allora le mie foglie dovranno essere verdine perché sono appena nate perché inizio primavera.
Cos’è questa roba qua? (Indicando la scia di un aereo sulla foto) E’ la cometa di Gesù bambino o è un cretino aeroplano che stava passando là? Lo enfatizzo o lo de-enfatizzo?
Le nuvole nel cielo che c’erano quella notte erano minacciose perché domani piove, oppure no?
Cavolo, questa è una foto ma è fare letteratura! Fare la post è fare letteratura!!”

Appunti di fotografia [98] – Esporre una scena con bianchi e neri

Questo post nasce da un quesito posto su IG da un noto fotografo che chiedeva:

Se doveste esporre questa scena (due sposi all’aperto vestiti uno in bianco e uno in nero) senza andare a tentativi, sapreste subito cosa fare per avere il reale tono di entrambi gli sposi (lei aveva la carnagione chiara e lui scura)?

Risposta: fai una misurazione spot su un cartoncino grigio 18% che metterai (o farai tenere) agli sposi.

Potrebbero partire mille “se” e “ma” che al momento non voglio approfondire… per ora ve lo lascio come spunto di riflessione. :)