Appunti di fotografia [129] – Il segreto per un buon ritratto?

Premessa IMPORTANTISSIMA: non c’è un modo standard per fare i ritratti. Ogni azione che si compie o che non si compie ha uno scopo. Non c’è la ricettina pronta. Quanto segue è un approccio a un certo tipo di ritratto e per raggiungere un certo tipo di scopo.

Non è di certo l’unico ingrediente da usare, ma trovo che sia forse il migliore ingrediente per la buona riuscita di un ritratto (tenendo ben presente quanto scritto sopra):

Mostrate al soggetto uno sguardo accogliente, rassicurante e sincero, concederete al soggetto la libertà di esprimersi, con la stessa sincerità e accoglienza.

La migliore APS-C Sony!

Non uso molti giri di parole, è uscita da pochissimo e non ho dubbi: la migliore mirrorless APS-C di Sony è a mio parere la nuova Sony A6700!!

Perché? Semplicemente perché secondo me il nuovo autofocus basato sull’intelligenza artificiale è qualcosa di spettacolare! Non aggiungo altro.

La domanda che avrete è sicuramente: quindi vale ancora la pena comprare la A6600 o inferiori?

La mia risposta è: se il prezzo non vi fa arrivare alla 6700, ovviamente vale ancora la pena, ma solo se avete fretta di acquistare e al limite anche se fate solo foto di paesaggio e/o foto in cui l’AF non è poi così importante. Se invece non avete fretta, posticipate di qualche mese l’acquisto e puntate a questa nuova uscita. Non ve ne pentirete.

Appunti di fotografia [127] – Bella e buona fotografia, Ugo Mulas

Voglio citare alcune frasi di Ugo Mulas riguardo la bella e la buona fotografia:

Non credo nelle belle fotografie.

Di belle fotografie se ne fanno tante, ma sono completamente inutili.

Non bisogna dire che sono belle, ma che sono buone.

Belle sono le fotografie esteticamente perfette, ben composte, che però non dicono niente.

Una buona fotografia racconta e dice delle cose, comunica qualcosa.

Anche la bella fotografia comunica, ma comunica cose inutili.

A questo proposito aggiungo una frase che ho letto sui bei tramonti (e, aggiungerei, anche sui bei gattini):

La foto di un bel tramonto NON è una bella foto, è semplicemente “la foto di un tramonto bello”.

Appunti di fotografia [126] – Non piacersi in fotografia

Dopo aver visto una storia su Instagram che parlava del non piacersi in fotografia, quindi ad esempio in un ritratto che ti fanno, ho provato a fare altre ricerche e ho scoperto degli aspetti interessanti che voglio condividere. Ecco i principali motivi per cui ci si può non piacere in fotografia:

  • Tecnici:
    – luci che enfatizzano quelli che noi percepiamo come difetti (i tanti citati “inestetismi della pelle”)
    – angoli o obiettivi che enfatizzano la distorsione di viso o parti del corpo
    – post-produzione pesante o inadeguata alla situazione
  • L’effetto di mera esposizione è proprio quel fenomeno psicologico per cui tendiamo a sviluppare una preferenza per le cose con cui abbiamo più familiarità; più si vede una cosa, più ci si abitua e la si apprezza. Ognuno di noi ha come immagine di sé una copia di quella che vede continuamente allo specchio (quindi per lo più frontale e sempre ad una stessa distanza). Quando invece vediamo la nostra foto, potremmo non gradirla perché differente dalla nostra copia in memoria.
  • Collegato al punto sopra, c’è un fenomeno per cui il nostro cervello ci fa credere di essere più attraenti di quanto siamo in realtà. Tendiamo a pensare a noi stessi con auto-esaltazione, valutiamo i nostri tratti e le nostre capacità più favorevolmente di quanto sia oggettivamente giustificato. Per questo motivo, osservarci in una fotografia può portarci a non piacerci.
  • Il dettaglio che non fa piacere la totalità della fotografia: a tutti sarà successo di odiare un dettaglio del nostro corpo. Vederlo chiaramente in una fotografia potrebbe farci concentrare l’attenzione solo su di esso, portandoci inevitabilmente a non gradire l’interezza della fotografia.