Appunti di fotografia [102] – La ricerca del consenso in fotografia

Qualche settimana fa, mi sono imbattuto in due video su Instagram di Paolo Crepet sul consenso, sulla ricerca del consenso. In questo mondo fatto di LIKE la ricerca del consenso ci entra nelle vene. Per questo motivo tale video ha catturato la mia attenzione e ho voluto traslarla nel mondo della fotografia. Ecco qui:

Ricordatevi: “Never play for the audience”, non suonate mai per il pubblico. Suonate per voi.
Non si fanno cose per gli altri, non si cerca il consenso ad ogni passo.
Bisogna avere una visione delle cose, e avere il coraggio di andare avanti con quella visione.
Se poi troverete qualcuno che vi applaude, qualcuno che vi accompagna per un pezzo della vostra vita, tanto meglio, sennò si va avanti lo stesso.

Non abbiate paura di essere valutati e giudicati.
È giusto essere valutati e giudicati.
Voi sapete quello che state facendo, e lo state facendo al meglio delle vostre possibilità.
Qualcuno troverà qualche vostra idea sbagliata… interessatevene il giusto.
Non interessatevi del consenso! Né ora, né mai.

Appunti di fotografia [101] – Come far nascere un progetto fotografico

Ti stai chiedendo come nasce un progetto fotografico? Oppure ti stai chiedendo come puoi fare ad emergere nel vasto mondo della fotografia?

Questo è un appunto che ti aprirà un mondo e ti farà riflettere davvero nel profondo!

Prova a chiederti:

Cosa ti interessa?
Cosa ti piace davvero?
Su cosa poni attenzione?
Cosa noti che gli altri non notano?
Da cosa sono attratto al contrario di altri?

L’ignoto sta nascosto nel cuore del noto,
e basta cambiare occhi,
cambiare sguardo oppure obiettivo,
per scoprire nell’ambiente familiare,
un’estraneità insolubile,
una complessità infinita.

Appunti presi dal video Youtube di Michael Bertolasi “Quello che mancava alla mia fotografia” da cui ho estratto queste domande e quella frase.

Migliori cuffie per videoconference?

State cercando delle cuffie per videoconferenze con un ottimo rapporto qualità/prezzo?

Io ho scelto le Plantronics Blackwire C5220

Sono cuffie binaurali con USB-C e jack da 3,5 mm. Non hanno un costo eccessivo e, come dice la descrizione, “Microfono con cancellazione del rumore per garantire che la tua voce sia sentita.”

Appunti di fotografia [100] – Marco Fantechi, cos’è la fotografia?

Vorrei condividere con voi la risposta di Marco Fantechi della FIAF alla domanda: Che cos’è per te la fotografia oggigiorno?

La fotografia può nascere da un “cosa”, ma può anche scaturire da un “perché”. Quando nasce da un “cosa” è una risposta che noi diamo allo spettatore mostrandogli qualcosa di speciale nel bello o nel brutto, quando nasce da un “perché” è una domanda che abbiamo dentro e proponiamo a chi guarda il nostro lavoro. Penso che la fotografia oggigiorno debba sempre più nascere dai “perché”, porre domande, essere dialogo.

Tratto dal numero di gennaio 2023 di FotoIT.

Ehi, ehi!! Ma devo festeggiare i primi 100 appunti fotografici sul sito!! Il primo l’ho scritto il 27/02/2021 e siamo arrivati ad oggi con questo appuntamento fisso del sabato! Un articolo/appunto di fotografia alla settimana da più di due anni a questa parte! WOW!!

Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto e incitato a proseguire! :)

Appunti di fotografia [99] – Toni Thorinbert, l’uso del cavalletto

Ogni volta che ascolto Toni Thorinbert parlare di fotografia, è un’esperienza! Credo sia uno dei maestri di fotografia italiani contemporanei più preparati e più coinvolgenti in assoluto.
La sua diretta Instagram del 17 febbraio 2022 è stata illuminante e non sono riuscito a non prendere appunti.

Ha parlato del cavalletto, del quando e del perché utilizzarlo, prendendo come riferimento il fotografo Arnold Newman e i suoi lavori.

Il cavalletto.

È un bell’aiuto, quando necessario.
Ad esempio in un ritratto ambientato, quando nei bordi dell’inquadratura devono esserci “cose” che devono apparire nell’immagine.
Cavalletto utile per un’immagine progettata attentamente.
Il cavalletto aiuta a stabilire un territorio ben delimitato in cui si svolge l’azione.
Dopo avere aggiustato tutto il contesto il fotografo si può dedicare completamente al soggetto.
E il soggetto stesso si sente libero di esprimersi nel migliore dei modi.

Newman ha una precisione maniacale per il contesto.

Si crea una foto “letteraria”, che è al pari di un romanzo, che dalla prima all’ultima parola descrive una persona in un ambiente. Ma lo definisce millimetricamente.
Ciò è in contrasto un po’ con quello che sta accadendo adesso con la fotografia che viene fatta “un tanto al chilo”.
E’ necessaria l’attenzione al dettaglio. Nella fotografia ambientata, ogni cosa che tu includi in quel rettangolino deve dire qualcosa di sensato su quella persona, su quello spazio, e trovare una sua armonia di racconto. E il cavalletto in questo è fondamentale.

Usare il cavalletto può essere di grande aiuto anche quando non lo usi. Ovvero, questo progettare nei minimi dettagli la scena, ti aiuta quando usi il cavalletto ma ti aiuta enormemente quando non lo usarai.
E’ sbagliato ritagliare? No, ma vuol dire che non stiamo avendo l’esatto controllo dell’inquadratura, di ciò che c’è e di ciò che non c’è.
Ciò potrebbe non essere un grosso problema in caso di ritaglio, diventa un problema se non c’è quello che realmente volevamo ci fosse.

Bisogna avere quindi consapevolezza di quello che stiamo facendo, avere i mezzi giusti, comodi o no, sbattimento, peso o no, che ci consentono di fare la differenza in termini di risultato ma soprattutto di esperienze: esperienza propria come fotografo, quindi di proiezione di un’immagine alla quale noi siamo perfettamente collegati, ed esperienza intesa come soddisfazione del nostro soggetto che si sente inserito in un territorio sicuro, dedicato a lui e raccontato nel migliore dei modi.