[…] Quello che si vede rappresentato (in una fotografia) è quindi come uno spettro imprigionato su un supporto per tutto il tempo che intercorre tra lo scatto e il momento in cui qualcuno non decide di osservare la foto.

[…] Con l’atto di osservare un’immagine fotografica, lo spectator la riporta momentaneamente in vita, almeno nella sua testa. Finché nessuno la guarda, finché rimane in un cassetto, una fotografia non esiste.
Il compito dello spectator è quello, difficilissimo, di ricreare nella sua mente non solo la scena ripresa dalla fotografia, ma anche il suo contesto. […]

Tratto dal podcast La Camera Chiara di Roland Barthes – Operator, Spectrum, Spectator di On the nature of light: https://open.spotify.com/episode/6L4CsPuJRSSYvEhtCVCY4k?si=c_bh64ZYT8iR6JYG6HYivQ

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