Ti sarà successo sicuramente durante un viaggio di vedere una scena che hai voluto fotografare. A me personalmente si, tante volte. Ma mi è anche successo di restare con l’amaro in bocca perché sentivo che la/le fotografia/e scattata/e avevano quel “non so che” che mancava. Sentivo che qualcosa non andava bene, sentivo che non era abbastanza potente o che tecnicamente aveva degli errori.

Spesso si rinuncia a cercare ciò che vogliamo davvero, spesso “bisogna” andare via, proseguire a camminare, spesso non siamo da soli e vogliamo rispettare le tempistiche dei nostri compagni di viaggio o siamo semplicemente in ritardo per raggiungere il posto successivo.

Ecco, il mio consiglio è quello di cercare di prendersi il proprio tempo durante un viaggio/reportage. Ci sono momenti che non si ripeteranno. Se trovate qualcosa che ha molta importanza per voi, proseguite, soffermatevi, indagate, aggiustate la composizione, l’inquadratura, osservate tutti gli elementi e i dettagli che non vi soddisfano e fate di tutto per migliorarli. Entrate in relazione con la situazione che state osservando. Se c’è qualcosa che non vi convince, perseverate, pensate che ciò che cercate arriverà. A volte non si riesce, a volte si. Ma non demordete (eventualmente nei limiti del rispetto del tuo soggetto). In fondo quello che viene dopo può aspettare, o un compagno di viaggio può attendere qualche minuto in più. Capirà la vostra passione e magari potete condividere con lui il perché di questa attesa.

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