Appunti di fotografia [127] – Bella e buona fotografia, Ugo Mulas

Voglio citare alcune frasi di Ugo Mulas riguardo la bella e la buona fotografia:

Non credo nelle belle fotografie.

Di belle fotografie se ne fanno tante, ma sono completamente inutili.

Non bisogna dire che sono belle, ma che sono buone.

Belle sono le fotografie esteticamente perfette, ben composte, che però non dicono niente.

Una buona fotografia racconta e dice delle cose, comunica qualcosa.

Anche la bella fotografia comunica, ma comunica cose inutili.

A questo proposito aggiungo una frase che ho letto sui bei tramonti (e, aggiungerei, anche sui bei gattini):

La foto di un bel tramonto NON è una bella foto, è semplicemente “la foto di un tramonto bello”.

Appunti di fotografia [123] – Il vuoto

Appunti puntuali sul vuoto in fotografia.

  • Il vuoto racconta.
  • Sfruttate interamente il frame, anche con il vuoto. Ma con un perché.
  • E’ questione di significato.
  • Il vuoto può indicare isolamento del soggetto, desolazione, vastità, distanza, solitudine, smarrimento, isolamento.
  • Il vuoto è fondamentale, non vuol dire “non mettere niente” ma vuol dire “ottimizzare il vuoto”.
  • Nel vuoto ci sono i nostri pensieri, le nostre paure.
  • E’ chi guarda che riempirà quel vuoto.

Appunti presi guardando un video Youtube di Luciano Perbellini “Il vuoto racconta”.

Appunti di fotografia [88] – Toni Thorimbert – Autori e body language

In una interessante diretta Instagram Toni Thorimbert ha parlato del suo workshop Body Language, degli autori (fotografi) su cui hanno lavorato e sull’atteggiamento del fotografo:

– Lee Friedlander (libro self-portrait. Noi siamo sempre nell’immagine. Il fotografo capisce dov’è nel mondo. Lee racconta l’America attraverso la sua presenza nelle immagini. Il proprio agire verso il mondo)
– Edward Quinn (capacità di cogliere il legame, lo spazio emotivo tra le persone, le sfumature delle relazioni tra gli altri che diventano tangibili nei suoi lavori. Il fotografo diventa testimone di una relazione. Andare in giro nei bar,… Cogliere l’intensità del legame tra gli altri)
– Araki (l’oscenità del dolore. L’agonia sulla perdita della moglie. Foto della morte, malinconia,… Fotografo notturno. Esplorare la notte. Intima, mistero, oscuro)
– Avedon (l’Avedon del fondo bianco. Senza oggetti, tu e io. Linguaggio del corpo. Anche il fotografo ha un corpo. Fare un ritratto senza parlare. Agire tu per primo)
– Arthur Tress (Inconscio. Un’immagine più interiore. Emozioni dal mondo dei sogni. Usare il mondo reale per parlare di quello che hai dentro)
– Ren Hang (Con l’aiuto di due modelle. Usare il corpo per stabilire nuovi linguaggi. Astrazioni. Ren mostra tutto. Intrecci, rapporto del corpo con la natura)

Tutto molto interessante per la pratica del ritratto!