Appunti di fotografia [126] – Non piacersi in fotografia
Dopo aver visto una storia su Instagram che parlava del non piacersi in fotografia, quindi ad esempio in un ritratto che ti fanno, ho provato a fare altre ricerche e ho scoperto degli aspetti interessanti che voglio condividere. Ecco i principali motivi per cui ci si può non piacere in fotografia:
- Tecnici:
– luci che enfatizzano quelli che noi percepiamo come difetti (i tanti citati “inestetismi della pelle”)
– angoli o obiettivi che enfatizzano la distorsione di viso o parti del corpo
– post-produzione pesante o inadeguata alla situazione - L’effetto di mera esposizione è proprio quel fenomeno psicologico per cui tendiamo a sviluppare una preferenza per le cose con cui abbiamo più familiarità; più si vede una cosa, più ci si abitua e la si apprezza. Ognuno di noi ha come immagine di sé una copia di quella che vede continuamente allo specchio (quindi per lo più frontale e sempre ad una stessa distanza). Quando invece vediamo la nostra foto, potremmo non gradirla perché differente dalla nostra copia in memoria.
- Collegato al punto sopra, c’è un fenomeno per cui il nostro cervello ci fa credere di essere più attraenti di quanto siamo in realtà. Tendiamo a pensare a noi stessi con auto-esaltazione, valutiamo i nostri tratti e le nostre capacità più favorevolmente di quanto sia oggettivamente giustificato. Per questo motivo, osservarci in una fotografia può portarci a non piacerci.
- Il dettaglio che non fa piacere la totalità della fotografia: a tutti sarà successo di odiare un dettaglio del nostro corpo. Vederlo chiaramente in una fotografia potrebbe farci concentrare l’attenzione solo su di esso, portandoci inevitabilmente a non gradire l’interezza della fotografia.