Appunti di fotografia [100] – Marco Fantechi, cos’è la fotografia?

Vorrei condividere con voi la risposta di Marco Fantechi della FIAF alla domanda: Che cos’è per te la fotografia oggigiorno?

La fotografia può nascere da un “cosa”, ma può anche scaturire da un “perché”. Quando nasce da un “cosa” è una risposta che noi diamo allo spettatore mostrandogli qualcosa di speciale nel bello o nel brutto, quando nasce da un “perché” è una domanda che abbiamo dentro e proponiamo a chi guarda il nostro lavoro. Penso che la fotografia oggigiorno debba sempre più nascere dai “perché”, porre domande, essere dialogo.

Tratto dal numero di gennaio 2023 di FotoIT.

Ehi, ehi!! Ma devo festeggiare i primi 100 appunti fotografici sul sito!! Il primo l’ho scritto il 27/02/2021 e siamo arrivati ad oggi con questo appuntamento fisso del sabato! Un articolo/appunto di fotografia alla settimana da più di due anni a questa parte! WOW!!

Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto e incitato a proseguire! :)

Appunti di fotografia [44] – Fotografia e Bianco e nero, Piergiorgio Branzi

Rispondendo alla domanda “come, perché e quando è entrata la fotografia nella tua vita?“, Piergiorgio Branzi dice:

“[…] Per la prima volta, avevano organizzato a Firenze, subito dopo la guerra, una prima mostra di fotografia di Cartier-Bresson. Io conoscevo la fotografia come spettatore, lettore, ma non che cosa era e che cosa si poteva fare […]. Questo complesso di fotografie di Cartier-Bresson evidentemente avevano […] (dato) quasi uno shock. Io avevo una continuità giornaliera con la scrittura, gestivo una libreria che aveva fondato mio padre […], trovare l’oggetto di una macchinetta che riusciva in poche immagini a creare un mondo nuovo ma chiaramente vero, molto più di qualunque altra descrizione vocale. E quindi la imparai a memoria, me la rivedevo […] e quindi volli provare. […] Allora decisi di andare a Parigi a cercare di conoscere Bresson. Era diventata una forma “nervosa” (ossessione), non potevo non vederlo di faccia. Riuscii a trovare l’indirizzo della Magnum e decisi di andare a suonare e chiedere di parlarci. […] Suonai […] e cosa dire? La verità […] “devo vedere Cartier-Bresson” e poi apparve lui. […] Ripartii la stessa sera col cuore in subbuglio.”

E poi un’altra frase mi ha catturato:

“Uno le coglie (le fotografie) a colori e rimangono a colori. Il bianco e nero seguiti a metterci mentalmente il colore e quindi, secondo me, sono più colorate di quelle colorate sulla pellicola stessa, perché ci metti qualcosa di tuo.”

Tratto da “Dritto negli occhi. Conversazioni fotografiche | Un mondo nuovo ma vero. Incontro con Piergiorgio Branzi