Appunti di fotografia [88] – Toni Thorimbert – Autori e body language

In una interessante diretta Instagram Toni Thorimbert ha parlato del suo workshop Body Language, degli autori (fotografi) su cui hanno lavorato e sull’atteggiamento del fotografo:

– Lee Friedlander (libro self-portrait. Noi siamo sempre nell’immagine. Il fotografo capisce dov’è nel mondo. Lee racconta l’America attraverso la sua presenza nelle immagini. Il proprio agire verso il mondo)
– Edward Quinn (capacità di cogliere il legame, lo spazio emotivo tra le persone, le sfumature delle relazioni tra gli altri che diventano tangibili nei suoi lavori. Il fotografo diventa testimone di una relazione. Andare in giro nei bar,… Cogliere l’intensità del legame tra gli altri)
– Araki (l’oscenità del dolore. L’agonia sulla perdita della moglie. Foto della morte, malinconia,… Fotografo notturno. Esplorare la notte. Intima, mistero, oscuro)
– Avedon (l’Avedon del fondo bianco. Senza oggetti, tu e io. Linguaggio del corpo. Anche il fotografo ha un corpo. Fare un ritratto senza parlare. Agire tu per primo)
– Arthur Tress (Inconscio. Un’immagine più interiore. Emozioni dal mondo dei sogni. Usare il mondo reale per parlare di quello che hai dentro)
– Ren Hang (Con l’aiuto di due modelle. Usare il corpo per stabilire nuovi linguaggi. Astrazioni. Ren mostra tutto. Intrecci, rapporto del corpo con la natura)

Tutto molto interessante per la pratica del ritratto!

Appunti di fotografia [37] – In parole povere, Gianni Berengo Gardin

Dalla copertina del libro “In parole povere” di Gianni Berengo Gardin:

Quando mi domandano se ci siano ancora cose importanti che vorrei fotografare, rispondo che sono soddisfatto delle immagini realizzate.
Ogni giorno però, se esco di casa, sento il bisogno di portare con me la mia macchina fotogafica.
Quando esci di casa senza macchina fotografica, c’è sempre qualche inquadratura che avresti voluto fermare sulla pellicola.
Allora è meglio non rischiare.
La fotografia, d’altronde, rimarrà sempre la mia vita.