Appunti di fotografia [131] – Basilico, Milano, Lettera alla mia città

Ho appena comprato il libro di Gabriele Basilico, Milano, e sono rimasto folgorato già nelle prime pagine dalla lettera che ha scritto. La riporto di seguito per stuzzicare in voi un po’ di curiosità, per farvi capire anche il calibro delle fotografie contenute nel libro…

“LETTERA ALLA MIA CITTÀ”, Gabriele Basilico

lo vivo in questa città.

Amo questa città come si può amare qualcuno a cui ci lega un vecchio rapporto di familiarità e di amicizia. È la città nella quale sono cresciuto. Ha dato forma anche alle mie passioni, alle mie speranze, alle mie angosce.

Ammiro le parti belle e le parti misere del suo corpo, dai quartieri alle case, ai muri, ai selciati.

Ha una sua bellezza e una sua bruttezza, esterne, misurabili, che sono l’incarnazione della sua storia, che si esprimono nei suoi caratteri fisici e che acquistano maggiore senso nel confronto con altre città.

Questa città è simile a un essere vivente, è un organismo che respira e si dilata sopra di noi, attorno a noi, come un mantello protettivo che ci avvolge e ci confonde nello stesso tempo.

Negli anni è diventata per me come un porto di mare, un luogo privato dal quale partire per altri mari, per altre città, per poi ritornare e quindi ripartire. Un porto, cioè un luogo fermo, stabile, dove accumulare reperti e impressioni di luoghi lontani.

Immagini che si depositano nella memoria, come una sostanza che la città sa far propria e trattenere, ma che sa restituire metabolizzata in altre immagini, ricomponendo presente e passato, vicino e lontano, a piacimento, secondo le pulsazioni del cuore.

Questa città mi appartiene e io le appartengo, quasi fossi un frammento fluttuante nel suo immenso corpo.

Mi ossessiona un bisogno costante di conoscenza della sua fisicità, un bisogno di rileggerne di nuovo i tratti, le parti nascoste ma anche i luoghi noti e le sembianze più conosciute.

Tra noi c’è un varco aperto che permette uno scambio continuo di percezioni e un punto di vista speciale.

Talvolta ho l’impressione che si manifesti in modo più nitido, all’improvviso dinanzi agli occhi, che mi informi del suo ingombro, della sua consistenza, della sua materia e della sua fisicità.

La città mi investe e mi abita.

Appunti di fotografia [103] – Guardando un ritratto…

Non so se qualcuno abbia mai avuto questo pensiero, ma è una riflessione che sto facendo in questo istante e me la voglio appuntare.

Il fotografo, quando guarda un ritratto che ha fatto a qualcuno, vedrà un po’ di più sé attraverso lui.

I fotografato, invece, vedrà un po’ di più sé attraverso il fotografo.

Gabriele.

Appunti di Fotografia [1] – I consigli sugli obiettivi…

Ho deciso da oggi (forse troppo tardi) di appuntare tutto ciò che mi viene in mente sulla fotografia, da pensieri totalmente MIEI ad annotazioni prese da letture, o ascoltate, o imparate da discorsi di grandi maestri. Anche solo breve frasi che per me hanno molto significato. Qualcosa di molto utile che è un peccato dimenticare.

A voi la prima:

Mi fanno sempre “sorridere” le richieste di consigli sugli obiettivi da acquistare senza definire BENE lo scopo. Non amo dare numeretti “chiavi in mano” a chi impara La fotografia. Secondo me è il miglior modo per farla morire e per standardizzare qualcosa che non è standard.

Ciò dimostra una totale mancanza di cultura, sia in chi fa la domanda, sia in chi dà una risposta.

Gabriele Caracciolo